Identità Golose è una di quelle realtà di cui l’Italia dovrebbe far vanto, un evento enogastronomico e culturale di portata internazionale sull’alta cucina e l’alta pasticceria, una kermesse sulla cucina d’autore e gourmet, fucina di scambio culturale tra gli chef migliori del mondo.
Come nasce Identità Golose
Nasce nel 2004 da una brillante idea di Paolo Marchi affiancato da Claudio Ceroni. Per l’impatto positivo sul settore diventa un marchio vero e proprio, con la conseguente nascita di Identità London, New York, Boston, Los Angeles, città di grande risonanza. Per la presenza di chef stellati (tra gli italiani si ricordano Carlo Cracco, Massimo Bottura, Antonia Klugmann) diventa anche una guida ai ristoranti d’autore.
Identità Golose a Milano
Nella city milanese l’evento annuale di Identità Golose si evolve in un Hub (nelle sale dell’ex Fondazione Feltrinelli), un punto di riferimento per la cucina internazionale, un centro polifunzionale per eventi enogastronomici e culturali, un luogo di didattica, formazione e anche un ristorante. Ogni settimana nuovi chef propongono menù che includono piatti d’autore e abbinamento di vini. Ma anche menù a tema su specialità, territori e stagioni.
#IGmi20 l’edizione 2020
L’edizione di Identità Golose 2020 ha lo sguardo rivolto al futuro e tutta la voglia di ricominciare, di “costruire un nuovo futuro” e ”non basta parlare di rinascita bisogna anche portare i propri mattoni” come dice Paolo Marchi. Si intitola Identità Golose on the road Digital Edition 2020 la sedicesima edizione, dal 16 novembre al 31 gennaio 2021, i contenuti sono tutti online sul sito. Quest’anno Identità Golose si sposta tappa per tappa, cucina per cucina degli chef ospitati, 60 masterclass e la presenza di 70 chef tra i più grandi al mondo. Il piatto simbolo del 2020 è figlio della tradizione ma erede del futuro che verrà: costata alla brace in brodo dello chef di Lido 84 (a Guardone Riviera) Riccardo Camanini.
Trippa di Diego Rossi
Diego Rossi, chef dell’anno 2019, fa frutto della sua esperienza in ristoranti stellati per realizzare creazioni culinarie che sono agli antipodi della cucina gourmet: le interiora sono la materia prima di portate molto essenziali, senza abbellimenti troppo ricercati, cucinati per esaltare la loro semplicità. Il suo ristorante, che vuole rievocare l’atmosfera agreste di una trattoria, si trova a Milano e si chiama Trippa, il suo nome dice tutto. E se sei curioso di provare la sua cucina, puoi partecipare al suo corso di Acadèmia!
L’argine a Vencò di Antonia Klugmann
La cucina di Antonia Klugmann, chef dell’anno 2020, si basa sulla costante ricerca di nuovi abbinamenti tra le materie prime che il suo territorio offre, il Friuli Venezia Giulia. Nel suo ristorante L’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (Go), il fondamento dei suoi piatti è la stagionalità degli ingredienti, quello che il commensale trova un giorno può non ritrovarlo la settimana dopo. La sua cucina aggraziata e delicata segue la filosofia dell’anti spreco e predilige verdure e erbe.