Anche se siamo ormai nel pieno della stagione invernale, nei supermercati è ancora possibile trovare pomodori di svariate forme e tipologie. Ma perché sarebbe meglio – sia per la nostra salute che per il pianeta – non mangiare pomodori in inverno?
Vediamo un po’ di ragioni in questo articolo.
Stagionalità dei pomodori
La stagione dei pomodori dura a grandi linee da maggio a settembre, in base al luogo e l’annata di coltivazione. Insomma, si tratta di un ortaggio decisamente estivo, che ha bisogno di un clima caldo-mite e di una buona irrigazione, e che in genere dà il suo meglio nel mese di agosto in quanto a gusto e succosità. Se infatti pensate ai migliori pomodori che avete mai mangiato, con ogni probabilità vi verrà in mente qualche cena estiva.
Perché non dovremmo mangiare pomodori fuori stagione?
Mangiare pomodori o altri ortaggi al di fuori della loro stagionalità significa consumare un prodotto poco salubre, sia per quanto riguarda il nostro organismo, che per l’intero ecosistema. Per far sì che i pomodori arrivino nei nostri supermercati anche in pieno inverno, infatti, questi vengono trattati con fertilizzanti e pesticidi (circa l’80% dei pomodori fuori stagionalità contiene sostanze chimiche tossiche), per poi essere conservati in frigoriferi per lunghi periodi, e percorrere grandi distanze per arrivare in Italia.
Ciò fa sì che i pomodori perdano parte del loro gusto e dei valori nutrizionali che, in estate, li rendono un ottimo alimento per la nostra salute. Nel periodo di maturazione i pomodori sono infatti ricchi di vitamina A e C, potassio, sodio, antiossidanti e licopene. Quest’ultimo, in estate, è molto importante perché protegge la nostra cute dall’ossidazione e dalle scottature solari tipiche della stagione.
L’impatto dei pomodori sull’ambiente
Gran parte dei pomodori che troviamo tutto l’anno in Europa vengono coltivati ed esportati dalla Spagna, in particolare ad Almería, definita per questo motivo “l’orto europeo”. Coltivare il pomodoro tutto l’anno comporta, oltre all’uso di fertilizzanti e pesticidi già menzionato, prezzi maggiorati e perdita della biodiversità nei terreni interessati, a cui non viene consentito l’adeguato “riposo” e l’alternanza stagionale.
Le immense serre di pomodori attive tutto l’anno comportano anche un uso di plastica, usata per coprire le coltivazioni, enorme. Questa plastica deve essere cambiata ciclicamente creando una grande quantità di rifiuti, ma viene riciclata molto raramente nell’ambito dell’agricoltura su larga scala. Per non parlare della quantità di energia non rinnovabile necessaria a mandare avanti queste enormi serre.
Insomma, anche mangiare determinati prodotti in certi periodi dell’anno è una scelta che ha un grande impatto sull’ambiente. Informarsi su frutta e verdura di stagione e cercare di comprare in maniera consapevole è un primo passo per uno stile di vita più sostenibile, oltre che più sano per tutti noi.