Il carbone vegetale, noto anche come carbone attivo, è un prodotto derivante dalla combustione di materiale di origine vegetale. Esso viene generalmente prodotto a partire dal legno, dal guscio di frutta secca e di noce di cocco.
A tutti è capitato almeno una volta di assumerlo, ma vi siete mai chiesti quali siano tutte le sue proprietà benefiche?
Le principali caratteristiche del carbone vegetale
La porosità tipica del carbone vegetale attivo viene principalmente utilizzata per intrappolare il gas così da evitarne l’assorbimento o l’accumulo nell’apparato digerente. Per questa sua funzione, è particolarmente indicato in caso di colite, diarree, digestioni difficili e gastriti.
Questo è il beneficio più noto a tutti, ma ce ne sono tanti altri!
Il carbone vegetale viene, inoltre, utilizzato anche come antitossico, grazie alla sua capacità di trattenere gran parte dei veleni formando un complesso che viene eliminato facilmente dal tubo digerente senza essere assorbito. La somministrazione di carbone vegetale, seguita da quella di un purgante salino per eliminare il complesso originatosi, rappresenta, per esempio, una classica strategia di intervento in caso di avvelenamento da funghi o da intossicazioni alimentari da alcaloidi, fosforo e arsenico.
Esso viene altresì impiegato nella preparazione dietetica ad alcuni esami clinici per assorbire i gas intestinali che ne impedirebbero la corretta interpretazione come, ad esempio, l’ecografia dell’addome superiore.
In virtù della sua grande permeabilità, questo prodotto è adatto anche a contrastare l’alitosi e ad assorbire i cattivi odori dei piedi. Proprio per questo viene utilizzato anche per la produzione di creme antiodore e di solette per le scarpe.
Ma non è tutto: Il carbone vegetale è un prodotto particolarmente apprezzato anche nell’ambito della gastronomia: è utilizzato soprattutto come colorante naturale e per la produzione di lievitati.
Attraverso l’impiego di farina al carbone vegetale è possibile ottenere impasti scuri per alcuni prodotti da forno come pane, pizza, grissini e focacce. Si consiglia di aggiungere la farina al carbone vegetale in piccole dosi (massimo 15 grammi per ogni chilo di farina).
Nonostante il colore venga alterato dal carbone vegetale, il gusto e l’odore rimangono sempre gli stessi.
Ma i suoi impieghi non si limitano solo alla salute e alla gastronomia, esso viene infatti anche utilizzato in ambito cosmetico per la preparazione di maschere e spugne vegetali depuranti. Aiuta infatti ad assorbire eventuali impurità della pelle, e a renderla più levigata e luminosa.
Come preparare il carbone vegetale
Per la produzione del carbone vegetale si utilizzano prodotti vegetali, come legna di pioppo, tiglio, betulla, salice, noccioli di frutta e gusci, che vengono sottoposti a “pirolisi”, una combustione ad alta temperatura in assenza di ossigeno, ovvero senza fiamma. Il materiale vegetale, con questo procedimento, non brucia, ma si carbonizza, prendendo il tipico colore nerastro.