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Buon appetito? Non si dice secondo il bon ton

Le regole del bon ton a tavola sono potenzialmente infinite, e noi di Chef In Camicia siamo decisamente colpevoli di non seguirle proprio sempre nel quotidiano. Oggi però vogliamo parlare di una delle più conosciute, ma anche più infrante da tutti: dire “buon appetito” prima del pasto. 

Perché non si dice “buon appetito”?

L’Accademia Italiana Galateo nelle sue regole del bon ton spiega che augurare “buon appetito” al resto dei commensali prima di mangiare, anche se ci può sembrare un semplice atto di cortesia verso i nostri commensali, non è del tutto educato. 

Questa regola ha origine dalle tavole aristocratiche, in cui i pasti erano un’occasione mondana o politica più che un momento in cui sfamarsi. Tant’è che i nobili non arrivavano mai realmente affamati ad una tavola formale e, in quanto regola non scritta, nessuno si augurava a vicenda di avere appetito. 

Il cibo era infatti soltanto un elemento di contorno alle discussioni, i pettegolezzi o le strategie che si discutevano al tavolo, e il pasto iniziava in silenzio senza troppe cerimonie ma, attenzione, solo dopo che i padroni di casa avessero iniziato a mangiare!

Cosa dire al posto di “buon appetito”?

Iniziamo col dire che al giorno d’oggi, in occasioni informali, l’usanza del dire “buon appetito” è talmente comune che quasi nessuno ci farà troppo caso o vi rimprovererà per questo.

Se però ci tenete a rispettare il bon ton, ma rimanere in silenzio vi pare scortese, in alternativa (seppur comunque non del tutto approvato dal galateo) si può dire “buon pranzo” o “buona cena”. 

La differenza in questo caso è che così facendo non si fa riferimento esplicito al cibo che si andrà a consumare, ma solo al momento che si passa insieme a tavola aggirando quindi la questione dell’essere affamati o meno che costituisce il problema secondo il galateo.

Le regole del bon ton a tavola

Incuriositi dalle regole del galateo a tavola? 

Beh, possiamo dirvi che anche dire “cin cin” prima del brindisi, almeno nelle occasioni formali, è considerato un errore. Il galateo anche in questo caso suggerisce semplicemente di rimanere in silenzio, limitandosi ad alzare i bicchieri senza sbatterli fra loro, ed eventualmente lasciando spazio a coloro che volessero fare un discorso.

Molte regole riguardano anche le tipologie e gli usi adatti per i coltelli. La più sorprendente per noi è stata scoprire che non si dovrebbero mai tagliare uova e formaggio col coltello, in quanto sono sufficientemente morbidi da poter usare la forchetta. Anche il pane, a tavola, va spezzato con le mani sull’apposito piattino. Insomma, nel dubbio, mettete giù il coltello!

Speriamo queste regole vi abbiano fatto sorridere o scoprire qualcosa di nuovo. Noi di Chef In Camicia, da veri buongustai, sappiamo che quando si ha un buon piatto davanti è difficile concentrarsi sul bon ton, ma va bene così! 

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