Scopriamo CARE’s: un progetto ideato da uno chef per gli chef per promuovere un approccio etico e sostenibile attraverso la cucina.
CARE’s – The ethical Chef Days – è un evento ideato dallo Chef tre stelle Michelin Norbert Niederkofler LINK ARTICOLO del ristorante St.Hubertus all’Hotel Rosa Alpina, a San Cassiano (BZ) e Paolo Ferretti, fondatore dell’agenzia di comunicazione hmc di Bolzano, una vera e propria rassegna culinaria all’insegna dell’etica e della sostenibilità ambientale in cucina.
Che cos’è CARE’s
CARE’s, in inglese cura, è un nome usato per descrivere il loro obiettivo: avere cura e prendersi cura. The ethical Chef Days è, infatti, un progetto ideato da uno chef per gli che, che riunisce tutti gli attori del settore enogastronomico con lo stesso, grande, obiettivo: promuovere un approccio etico e sostenibile attraverso la cucina e prendersi cura dell’ambiente e la natura in un tutt’uno con le comunità locali.
“Perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere etici è un po’ più di cura.”
Cosa fa CARE’s
L’attività di CARE’s si basa su profondo rispetto per il territorio, per gli ingredienti e la loro stagionalità LINK ARTICOLO FRUTTA E VERDURA e per il lavoro delle persone: produttori e agricoltori, le loro tradizioni e la loro cultura.
Il manifesto di CARE’s
Ognuno dei punti riportati sono gli elementi chiave dell’impegno di CARE’s, estrapolati dal loro manifesto, ed esprimono la loro missione:
- adottare un atteggiamento sostenibile che eviti gli sprechi, favorisca il riciclaggio e preservi la bellezza e la ricchezza di Madre Natura;
- lavorare nel rispetto della stagionalità del prodotto, inteso come massima espressione di gusto e qualità;
- vivere i limiti degli ingredienti, dati da stagionalità o risorse, come stimolo alla creatività;
- rispettare il territorio prima di tutto, utilizzando i prodotti locali per interpretare la cucina delle sue origini o scegliendo prodotti simili per colore-odore-sapore al prodotto originale quando non disponibile;
- accettare l’imperfezione delle forme e dell’aspetto, per privilegiare la genuinità, autenticità, la storia e il territorio che il prodotto ci racconta nella più tradizionale tradizione casalinga;
- puntare all’autosufficienza e all’autoproduzione per quanto riguarda cibo (piccole fattorie, giardini, boschi) ed energia (utilizzando energie rinnovabili, ottimizzando l’efficienza energetica) per un uso sostenibile delle risorse;
- conferire al cibo un ruolo sociale e culturale, attraverso il quale le attività quotidiane diventano responsabili, rispettose e arricchenti;
- essere tutti ugualmente responsabili della terra, della tutela del territorio e del suo valore ambientale.