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Cosa mangiano gli astronauti?

Chi da bambino non ha sognato di fare l’astronauta, per poter fluttuare nello spazio, avventurarsi nell’ignoto ed esplorare gli sconfinati misteri del cosmo? Tutti. Ma quanti sapevano cosa effettivamente mangiano gli astronauti quando sono nello spazio?

Aldilà degli aspetti affascinanti di questo mestiere, vivere in condizioni di microgravità è, per i cosmonauti, una vera e propria sfida e richiede un adattamento a nuove abitudini, comprese quelle più basilari come il mangiare. Vi siete mai chiesti cosa e come mangiano gli astronauti? Scopriamolo attraverso questo articolo.

Mangiare nello spazio

Mangiare nello spazio comporta numerose sfide. La bassa gravità, infatti, rende difficile anche il semplice gesto del portarsi il cibo alla bocca, a causa della volatilità del cibo.

Il fatto di dover stare in orbita per lunghi periodi, inoltre, può generare degli effetti negativi sulla salute. Nello specifico, la microgravità fa sì che la massa muscolare e le ossa degli astronauti possano diminuire e indebolirsi del 20%. Questo può rivelarsi un problema quando i cosmonauti fanno ritorno sulla terra, poiché la fragilità delle ossa potrebbe aumentare il rischio di fratture. È importante, quindi, che non si dimentichino di fare esercizio fisico e che assumano alimenti ricchi di calcio (come per esempio lo yogurt) per rinforzare il tessuto osseo.

La microgravità, inoltre, altera Il senso dell’olfatto e del gusto. Questo è un effetto del rapporto fra condizioni di gravità ridotta e fluidi corporei, che si muovono liberamente nel corpo generando una sensazione simile al raffreddore.

Per questo motivo, per gli astronauti i cibi hanno spesso un sapore insipido, quindi ricorrono ad alimenti speziati, piccanti e dal sapore deciso, come per esempio il rafano e il wasabi.

Cosa mangiano gli astronauti nello spazio?

Il menù degli astronauti viene pianificato nei dettagli qualche mese prima della loro partenza ed è minuziosamente studiato per rispondere alle esigenze in orbita. Le missioni spaziali sono molto lunghe, quindi è importante che gli alimenti resistano molto e che si adattino a condizioni completamente diverse da quelle sulla terra. Per questo motivo, il cibo spaziale viene studiato da specialisti della nutrizione e ingegneri del cibo che lavorano agli Space Food System Laboratories della NASA, l’ente spaziale americano.

In fondo, la dieta degli astronauti non è così diversa dalla nostra. Nel tempo, infatti, il cibo spaziale ha iniziato sempre più ad assomigliare ai pasti che consumiamo anche sulla terra.

Come per noi, l’alimentazione dei cosmonauti deve comprendere carboidrati, proteine e vitamine. 

I cibi, inoltre, sono studiati per essere leggeri, nutrienti e facili da mangiare. Sono pertanto prevalentemente già precotti e disidratati, e si presentano in confezioni sottovuoto poiché il contatto con l’ossigeno potrebbe comprometterne l’integrità. Il menù degli astronauti comprende:

  • Alimenti freschi, come frutta e verdura (da consumare in pochi giorni poiché manca un frigorifero per conservarli);
  • cibi irradiati, come latticini e carne (di pollo, manzo e tacchino), sottoposti a radiazioni ionizzanti prima di essere confezionati (così che non si deteriorino e si conservino più a lungo);
  • alimenti in forma naturale, come noci, barrette, caramelle e biscotti (già confezionati);
  • pasti precotti e cibi reidratabili;
  • condimenti come ketchup e maionese, ma anche sale e pepe in forma liquida;
  • acqua e bevande aromatizzate. Le miscele di bevande liofilizzate (caffè, the, limonate, succhi d’arancia) sono contenute in pratiche confezioni di alluminio. Per poterle bere, gli astronauti devono semplicemente aggiungere acqua e aspirare il liquido con una cannuccia.

Come mangiano gli astronauti?

Il cibo e le bevande sono confezionati e vengono forniti in imballaggi di plastica e lattine, chiusi ermeticamente per impedirne il deterioramento e la fuoriuscita. 

Alcuni alimenti possono essere consumati nella loro forma naturale, per esempio la frutta o i biscotti. Altri cibi invece, in quanto disidratati o liofilizzati, richiedono l’aggiunta di acqua o vanno scaldati in quanto precotti. Per far questo, nella stazione spaziale è presente un forno, che permette di riscaldare il cibo alla giusta temperatura.

I pasti, esattamente come per noi, sono tre al giorno, ed è previsto qualche spuntino per garantire loro un apporto di 2500 calorie al giorno. 

Per permettere agli astronauti di vivere un’esperienza simile a quella sulla terra, a bordo della stazione spaziale internazionale c’è una sala da pranzo con tavoli e sedie fissati al pavimento, così che possano consumare i pasti sentendosi un po’ come a casa. Gli astronauti, così, si allacciano alle sedie e mangiano da vassoi magnetizzati usando forchette, cucchiai e coltelli.

Coltivare cibo nello spazio

Le varie agenzie spaziali hanno progetti ambiziosi per il futuro e ciò implica che gli astronauti dovranno affrontare missioni sempre più lunghe e faticose. È su queste premesse che è nato GreenCube (https://sostenibilita.enea.it/projects/greencube), il primo esperimento di orto spaziale progettato da un team tutto italiano, per poter coltivare cibo in condizioni estremamente differenti da quelle sulla terra. Una sorta di micro-orto orbitante, a seimila chilometri dalla terra, basato su colture idroponiche a ciclo chiuso, ovvero sulla coltivazione delle piante in acqua. Questo esperimento è stato un primo importante passo in vista della possibilità, per gli astronauti, di avere cibi freschi nelle loro missioni spaziali.

Ortaggi e verdure, infatti, sono alimenti fondamentali per garantire un apporto nutrizionale equilibrato e permettono ai cosmonauti non solo di mantenersi in salute in condizioni complesse, ma anche di ricavarne un beneficio psicologico.

Fonti:

https://www.nasa.gov/audience/foreducators/stem-on-station/ditl_eating

https://www.wired.it/article/greencube-micro-orto-spaziale/

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