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La pasta e il grano italiano

Il ciclo di vita della pasta in termini di sostenibilità ambientale e a quali aspetti bisogna fare attenzione.

 

 

L’Italia è il primo paese al mondo per produzione di pasta: circa 3,3 milioni di tonnellate all’anno e, anche questo non dovrebbe stupirci, è il paese che ne consuma in maggior quantità. Vediamo insieme il ciclo di vita della pasta in termini di sostenibilità ambientale e a quali aspetti bisogna fare attenzione.

 

 

Life Cycle Assessment della pasta

Il Life Cycle Assessment è la valutazione del ciclo di vita di un prodotto e valuta la totalità delle interazioni che un prodotto ha con l’ambiente nel suo ciclo di vita: dall’utilizzo delle materie prime fino allo smaltimento dei rifiuti finali che lo compongono (ad esempio un pack di pasta dopo averla consumata).

 

 

Coltivazione del grano duro per la pasta

La fase agricola rappresenta il 35% degli impatti totali legati al grano duro, e quindi, alla pasta, e impatta maniera maggiore rispetto a imballaggi e trasporto. Il suo impatto è principalmente legato all’uso intensivo dei fertilizzanti, poiché essi emettono azoto: uno dei gas che più presenti nell’atmosfera, contribuisce alla formazione dell’effetto serra e quindi al riscaldamento globale. La coltivazione di grano biologico, con una rotazione delle colture favorevole, come ad esempio un legume, è preferibile a una monocultura di cereali: l’alternanza rende il suolo più fertile e rende meno necessario l’utilizzo massiccio di fertilizzanti azotati di sintesi.

 

L’acqua: poca nella coltivazione del grano duro e nella produzione della pasta

Il grano necessita di pochissima acqua per crescere, e altrettanto poca è l’acqua utilizzata durante la lavorazione della pasta, quindi, il prodotto di per sé risulta essere una delle scelte migliori per limitare il suo utilizzo e conseguente spreco

 

 

Packaging sostenibili e pasta sfusa

Ci sono vari modi per limitare l’impatto legato al packaging della pasta che si acquista, ecco tre opzioni che si possono trovare sul mercato:

  • pack costituito da carta e film di plastica accoppiato (staccabile o no);
  • pack costituito al 100% di carta ;
  • prodotto sfuso.

È evidente come l’acquisto di prodotti sfusi sia l’opzione migliore da questo punto di vista, non in tutte le città ancora, tuttavia, sono presenti rivenditori “alla spina”.

 

 

Qual è la pasta più sostenibile

Come abbiamo visto, per valutare, e quindi scegliere, la pasta che impatta meno negativamente sull’ambiente dobbiamo valutare più elementi: 

  • luogo di provenienza;
  • tipo di agricoltura;
  • packaging.

Quando ci troviamo davanti alla scelta, la soluzione migliore è quindi quella di preferire pasta derivante da grano italiano, biologico, sfusa o con pack in carta.

 

Ti è venuta l’acquolina? Scegli una buona pasta trafilata al bronzo secondo i nostri consigli  e cucina una delle nostre ricette!

 

 

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