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L’impatto ambientale delle mandorle

Impariamo insieme quale può essere l’impatto ambientale della produzione di mandorle e come scegliere l’opzione più sostenibile sul mercato.

 

La richiesta di mandorle nel nostro paese negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale: nella grande distribuzione se ne vendono in un anno circa 8,5 milioni di chili, per un valore pari a circa 130 milioni di euro. Tuttavia, meno del 2% della produzione mondiale di mandorle viene dall’Italia (qui un approfondimento sulle mandorle di Avola) mentre, a cavallo tra le due guerre mondiali, era il primo produttore al mondo.

 

 

Le coltivazioni intensive di mandorle

Negli Stati Uniti molti apicoltori affittano i propri alveari ai proprietari delle piantagioni situate nella Central Valley in California dove si produce circa l’80% delle mandorle mondiali. Negli ultimi anni, a causa dei metodi di agricoltura intensiva, si sta assistendo a una massiccia moria di api: le cause si possono ricondurre all’utilizzo di pesticidi (come il glifosato), alla produzione intensiva che impone molto lavoro e debilita gli insetti e al fatto che una grande quantità di api si trovi in una zona così limitata geograficamente. Il lavoro delle api, grazie al loro delicato processo di impollinazione è fondamentale per la vita di moltissime specie vegetali.

 

Le mandorle e il consumo di acqua

Le mandorle e la frutta secca in generale hanno un pesante impatto ambientale in termini di acqua richiesta per la loro coltivazione: una mandorla per maturare, infatti, richiede più di tre litri di acqua.

 

 

Luogo di provenienza e stagionalità delle mandorle

È importante controllare sempre il luogo di provenienza delle mandorle che si acquistano per minimizzare l’impatto ambientale del loro trasporto, oltre che il fatto che provengano da una coltivazione biologica ed etica che assicuri ai lavoratori giusti diritti in termini di paga, ore e condizioni lavorative.

 

Damiano, azienda di mandorle biologiche

Damiano, azienda siciliana fondata nel 1964 certificata B-corp (indica l’impegno di innovarsi sempre di più per massimizzare il proprio impatto positivo su dipendenti, comunità e ambiente) , si è convertita dal 2000 al biologico ed è ora leader mondiale del settore delle mandorle biologiche, anche se commercia vari tipi di frutta secca quali arachidi, pistacchi, nocciole e noci brasiliane. Oltre alla certificazione B-Corp, sono stati certificati con la EU BIO per l’agricoltura biologica, il che significa che gli organismi preposti controllano tutta la filiera di produzione: dalla materia prima al prodotto confezionato e che tutto quello che trasformano o producono rispetta l’agrosistema e l’ambiente. Per quello che riguarda il benessere delle persone che lavorano per loro, gli è stata assegnata la certificazione etica Fairtrade. Hanno, inoltre, la certificazione Kosher, Vegan Ok, Gluten free.

 

 

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