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Ma l’acqua scade? Scopriamolo

Se acquistate frequentemente confezioni di acqua minerale in bottiglia, vi sarà capitato di leggere sull’etichetta e/o sul tappo l’avvertenza: “Da consumarsi preferibilmente entro”, accompagnata da una data di scadenza.

Come tutti gli alimenti, infatti, anche l’acqua è soggetta per legge a un termine massimo di conservazione. Questo significa che scade? E se sì, la possiamo bere lo stesso? Proviamo a risolvere questi interrogativi.

Cosa indica la data di scadenza dell’acqua? 

Fughiamo subito ogni dubbio: l’acqua minerale, se conservata correttamente, non scade. Semplicemente, con il passare del tempo può perdere qualche sua proprietà (in particolare la presenza di anidride carbonica e di sali minerali) e cambiare leggermente il suo sapore, restando comunque potabile. 

Cosa sta a indicare allora la data impressa sul tappo o sull’etichetta della bottiglia? Che è il materiale (principalmente plastica o vetro) entro il quale è racchiusa l’acqua a esporre quest’ultima a rischi, rendendone necessario il consumo entro un certo periodo di tempo. Detto altrimenti, l’acqua per sua natura non scade, mentre la bottiglia sì, e per questo motivo bisogna fare attenzione al modo in cui la si conserva. 

In verità, parlare di “data di scadenza” è improprio: il mese e l’anno impressi sulle bottiglie d’acqua, infatti, indicano piuttosto il TMC, ovvero il “Termine minimo di conservazione”. La dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” segnala quindi il tempo entro il quale è consigliato consumare l’acqua, nel rispetto dei criteri di igiene e sicurezza (indicativamente 1 o 2 anni per le bottiglie in plastica e 3 anni per quelle in vetro). 

Cosa succede se la bottiglia d’acqua scade?

I materiali oggi più utilizzati (e considerati i migliori) per imbottigliare l’acqua sono la plastica (o, per meglio dire, il PET) e il vetro. Tuttavia, diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato come entrambi questi materiali tendano a rilasciare, nel tempo, alcune sostanze chimiche capaci di alterare le caratteristiche organolettiche dell’acqua.

Questo provocherebbe in alcuni casi dei danni per la salute dell’uomo. Nello specifico, il rilascio di antimonio e bisfenolo A potrebbe avere, a lungo termine, degli effetti negativi sulla salute intestinale, sul sistema immunitario e sulle funzioni respiratorie. 

Pur essendo il vetro e il PET i materiali migliori per contenere l’acqua, quindi, è importante controllare che le bottiglie non abbiano superato il TMC, soprattutto quando non si hanno garanzie assolute sulla loro corretta conservazione. Ciò che compromette la qualità dell’acqua, alterandone le caratteristiche e provocando dei potenziali danni alla salute, è infatti il cattivo stato di conservazione delle confezioni entro cui è racchiusa.

Per questo è fondamentale che si impari a conservare le bottiglie d’acqua nel modo corretto, allontanando così i rischi (seppur una qualche piccola alterazione non sia completamente da escludere). 

Come conservare correttamente le bottiglie di acqua 

Per evitare che le bottiglie di vetro o di plastica si degradino, contaminando l’acqua minerale che contengono, è fondamentale adottare qualche piccolo accorgimento. Il PET, affinché mantenga le sue proprietà di inerzia chimica e rimanga inalterato nel tempo, deve essere conservato in un luogo asciutto e lontano da fonti dirette di luce e calore.

Essendo un materiale molto sensibile all’umidità e ai raggi UV, infatti, è importante che non venga sottoposto a condizioni ambientali critiche. Lo stesso vale per il vetro che, pur essendo più resistente rispetto alla plastica, subisce anch’esso gli stress termici. In entrambi i casi, quindi, è fondamentale che le bottiglie d’acqua vengano conservate in un luogo fresco e asciutto, pulito e lontano da odori, oltre che al riparo da fonti di calore. Inoltre, l’etichetta ci segnala che il prodotto non deve essere congelato, poiché anche le basse temperature potrebbero alterarne la composizione.

È poi importante, soprattutto per quanto riguarda la plastica (vista la sua permeabilità), conservare le bottiglie in un’area lontana da prodotti per la pulizia della casa e chimici. Un ultimo consiglio riguarda la bottiglia una volta aperta: consumatela entro uno o due giorni e non dimenticatevi di richiuderla sempre con il suo tappo!

Un’alternativa sostenibile: l’acqua del rubinetto

In linea generale, è consigliabile evitare l’acqua in bottiglia quando supera di troppo il TMC. Quale potrebbe essere una soluzione pratica per toglierci questo inghippo della data di scadenza? Bere l’acqua del rubinetto!

Quest’ultima, oltre ad essere sempre a portata di mano, rappresenta anche una scelta sostenibile e a favore dell’ambiente, dal momento che lo smaltimento della plastica è oggi un problema di portata globale. 

Poiché l’acqua del rubinetto non è vincolata al TMC, non avrete più la preoccupazione della modalità di conservazione: basterà semplicemente aprire il rubinetto e avrete sempre a disposizione dell’acqua fresca. Potete anche scegliere di conservarla in una bottiglia (evitando di riutilizzare quelle di plastica, che sono monouso), a patto di berla entro 1 o 2 giorni, così che non ci siano rischi di contaminazioni microbiologiche. 

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