Oggi vogliamo darvi una notizia che forse per alcuni sarà sconvolgente, riguardo a un alimento molto amato (ma anche odiato) da molti: le olive!
Grazie a TikTok negli ultimi mesi infatti si è aperto un dibattito sulle origini delle olive nere, che tutti conosciamo come alternativa alle olive verdi. Se però gran parte delle persone credono si tratti di due tipi di olive diverse che si trovano in natura, si è scoperto che in realtà non è proprio così.
Continuate a leggere per svelare questo mistero!
Le olive nere in natura
Iniziamo col dire che in natura esistono olive naturalmente più scure, dal colore marrone, rossastro o violaceo come quelle di Gaeta o quelle Taggiasche. Queste tipologie di olive di solito si presentano più piccole e dure, e sappiamo che vengono amate molto dagli italiani ad esempio sulla pizza o nel sugo per la pasta.
Anche se il prodotto finale è diverso all’aspetto e alla consistenza, non si tratta tuttavia di due frutti diversi, bensì dello stesso che, nel caso delle olive più scure, viene lasciato maturare sull’albero più a lungo acquisendo così caratteristiche e sapore diversi.
Parlando invece delle olive effettivamente nere che possiamo trovare al supermercato sotto questa denominazione, ad esempio a rondelle o in salamoia, e dal colore molto scuro e omogeneo, non si tratta di frutti che crescono così come li compriamo in natura.
Uno studio del 2015 del Centro Tutela Consumatori e Utenti (CTCU) ha infatti rilevato come ben 12 su 15 confezioni da un campione di olive nere sul mercato contenessero frutti colorati artificialmente.
Il tipico colore viene infatti dato dall’intervento umano, tramite processi di colorazione industriale e l’aggiunta di stabilizzanti. Si tratta ovviamente di sostanze non dannose per il nostro organismo e approvate dalla legge, della cui presenza però gran parte degli italiani non sono al corrente.
In seguito allo studio del Centro Tutela Consumatori è stata avanzata la richiesta di specificare esplicitamente sulla confezione laddove le olive fossero trattate con coloranti per ottenere il colore nero, ma questa proposta non ha avuto seguito da parte dei produttori.
Come capire se le olive sono trattate
Come distinguere allora le olive naturalmente scure da quelle trattate?
Ovviamente, nella stragrande maggioranza dei casi e nel rispetto della legge, la presenza di coloranti è indicata nella lista degli ingredienti sulla confezione. Le tipologie più comuni sono il gluconato ferroso o il lattato ferroso, che negli ingredienti sono indicati come E579 ed E585.
Se poi le olive hanno il nocciolo quando le acquistiamo, basterà mangiarle e osservare il colore di quest’ultimo: se il nocciolo è verde ma l’oliva è scura si tratta di un’oliva che è stata colorata artificialmente.
Se invece si vuole essere proprio sicuri di comprare delle olive del tutto naturali senza grossi sforzi e ricerche, basterà acquistare olive biologiche: le olive che presentano questa denominazione infatti non possono essere trattate con sostanze chimiche.
E voi, conoscevate già la differenza tra olive verdi e olive nere?