Conoscere la storia e la diffusione del poké è l’aspetto più affascinante di questo piatto salutare.
Perché il poké riscuote sempre maggiore successo? La poké bowl è salutare e gustosa e contiene poche calorie, specie per questo è una tendenza in aumento e non solamente tra i modaioli del cibo. Ma conoscere la storia e la diffusione del poké è forse l’aspetto più affascinante.
Dove nasce il poké
Il poké esprime le caratteristiche del luogo di provenienza: esotico, fresco e ha tutto il sapore del mare. Il mare delle Hawaii perché è proprio lì che nasce, e come spesso capita per le pietanze che hanno grande riscontro, ha origine da una preparazione “povera”. Infatti il poké hawaiano era il cibo dei pescatori che recuperavano gli scarti del pesce e lo condivano per renderlo appetibile.
La ricetta originale del poké
I pescatori hawaiani utilizzavano prevalentemente tonno a pinna gialla, ma anche salmone o frutti di mare per preparare il loro poké. Del pesce già spellato, sventrato e disliscato, venivano impiegati tutti gli scarti, esclusivamente a crudo, i quali venivano conditi con sale hawaiano, alghe marine (dette limu, in particolare limu kouh), inamona.
Le contaminazioni del poké
Superati i confini delle Hawaii, il poké si contamina degli ingredienti delle terre in cui approda, specialmente con la cucina giapponese e altre zone asiatiche. Qui si arricchisce infatti di salsa di soia e olio di semi di sesamo, furikake, sale marino, peperoncino essiccato.
Quando il poké arriva in Occidente
Nell’ultimo trentennio del ‘900 il poké comincia ad essere conosciuto e diffuso anche in occidente, ma è dopo i primi anni del 2000 che negli Stati Uniti cresce la sua popolarità e nascono molti ristoranti dedicati alla preparazione di questo piatto. Dall’America all’Europa la traversata del poké impiega pochi anni ed è nel 2017 che a Milano inaugurano i primi ristoranti di poké bowl.
Il successo italiano del poké
Presto molte città italiane imitano la capitale dei trend nazionale e cominciano a proporre la nuova versione del poké, la pokè bowl appunto. Infatti la specificazione “bowl” è un termine inglese che si traduce “scodella” e indica sia il contenitore in cui il poké è contenuto, sia più astrattamente il concetto del piatto unico.
Poké, il piatto che conquista gli italiani
È una moda consumare poké bowl in Italia, ma rispecchia anche il cambiamento del gusto e delle abitudini alimentari. È ideale per il pranzo fuori casa perché leggero, incontra il gusto di molti perché gustoso grazie ai condimenti sapidi ed è ricco in proteine a scapito dei carboidrati, dunque ideale anche per chi mantiene uno stile alimentare ipocalorico. E poi l’ingrediente principale è il pesce, alimento nobile e nutriente per eccellenza.
La versione italiana del poké
Spesso è possibile comporre la poké bowl: alle varietà di pesce crudo o marinato si abbinano salse varie come yuzu, o teriyaki. E poi una variegata proposta di verdure e frutta LINK FRUTTA E VERDURA PER STAGIONE come avocado, mango, spinaci, ravanelli e insalate ad accompagnare il tonno a pinna gialla, il salmone e le altre varietà di pesce. La tendenza sempre più diffusa, è quella di aggiungere il riso per ottenere un pasto nutrizionalmente completo.