Il tema della sostenibilità è tra i punti cardine che hanno interessato molte aziende in questi ultimi anni, anche nel mondo del vino. Solo a luglio è stato approvato il nuovo decreto “sostenibilità” che definisce uno standard unico per la produzione di vino “green” che è qualcosa di più rispetto alla sola produzione biologica. E condividiamo un primato: l’Italia è il primo paese europeo a dotarsi di un sistema nazionale sul vino sostenibile.
La Nuova Zelanda è invece stato il primo (e ora non più unico) Paese al mondo ad avere un programma pubblico per la sostenibilità del vino, che ha così aumentato l’export del 5,4% nel 2020, proprio mentre tutti gli altri Paesi pagavano dazio all’ombra della pandemia. L’obiettivo è arrivare a definire un logo unico per le bottiglie sostenibili sul modello neozelandese che proprio con la produzione verde sta ottenendo grandi risultati sui mercati.
Ma quali sono le cantine che puntano alla sostenibilità e in che modo?
Sicuramente Fontanafredda con la prima vendemmia di un cru di Barolo a emissioni zero che farà celebrare il 2025 stappando la prima bottiglia 100% sostenibile del Re delle Langhe.
La collaborazione con FPT Industrial, marchio motoristico globale e maggior produttore al mondo di motori a basso impatto ambientale prevede la fornitura di due trattori cingolati da vigneto “New Holland TK Methane Power”, con motore “FPT Industrial F28 Natural Gas” alimentato a biometano, che lavoreranno nel cru Vigna La Rosa, dove nasce l’omonimo Barolo. “L’arrivo dei trattori motorizzati a bio-metano ci permetterà di portare a zero le emissioni in vigna e condurre una viticultura sempre più rispettosa. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio unico al mondo e dobbiamo averne cura”, commenta Andrea Farinetti, continuando “Abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento, altrimenti sarà impossibile pensare a un domani uguale all’oggi. È chiaro che dobbiamo cambiare e diventare nuovi”.
Secondo l’ultimo report dell’Ufficio Studi di Mediobanca sul settore vinicolo italiano sono sei le cantine che hanno pubblicato un bilancio di sostenibilità per la vendemmia 2020: Banfi, Caviro, Mezzacorona, Ruffino, Castello di Albola, società del Gruppo Zonin e Terre Cevico.
Secondo una recente indagine approfondita sulle piccole e medie aziende italiane del vino, di recente pubblicata sulla rivista scientifica “Journal of Cleaner Production” le cantine a conduzione familiari sembrano essere le più sostenibili, anche se non sempre in grado di produrre un bilancio di sostenibilità come i giganti del settore.
Sono invece tre le cantine premiate dal ‘Robert Parker Green Emblem 2021’, riconoscimento che Wine Advocate da quest’anno conferisce alle cantine prodigatesi nell’implementare pratiche sostenibili e che hanno introdotto strategie di lungo periodo mirate alla protezione dell’ambiente e della biodiversità. Sono Alois Lageder, Salcheto e Tasca Conti d’Almerita.