Arrivata alla 66ma edizione, la guida Michelin è diventata un punto di riferimento per ristoratori e non. Ma quali sono i ristoranti con più stelle in Italia?
La guida Michelin recensisce ogni anno 45.000 ristoranti e hotel in tutto il mondo. Ma le famose stelle non sono sempre esistite.
La storia della guida Michelin
La guida Michelin nasce nel 1900 per aiutare e sostenere gli automobilisti nei loro viaggi (ai tempi erano vere e proprie avventure). E nel 1959 arrivano le prime stelle.
I principi della guida Michelin
La guida Michelin si basa su cinque principi:
- ispettori anonimi;
- indipendenza di giudizio;
- selezione di alberghi e ristoranti per ogni fascia di prezzo e comfort;
- aggiornamento annuale;
- omogeneità, ovvero stessi criteri in tutto il mondo.
I ristoranti italiani con tre stelle Michelin
Ecco quali sono i ristoranti italiani con tre stelle Michelin.
Duomo – Alba
Lo chef Enrico Crippa valorizza le Langhe con una meticolosità nipponica. Erbe, fiori, frutta e verdura a km 0 (ha un appezzamento di 4.000 mq dedicato alla coltivazione) vengono esaltati alla massima potenza.
Specialità: agnello e camomilla.
Da Vittorio – Brusaporto
Sulle colline bergamasche nasce Da Vittorio. L’accurata selezione degli ingredienti e l’impiattamento scenico hanno portato al successo lo sforzo e la passione della famiglia Cerea. Per non dimenticare il carrello delle sucrérie, una delizia per occhi e palato.
Specialità: aragosta, patata dolce al cartoccio, mandorle e alloro.
Reale – Castel di Sangro
In un monastero del ‘500 nasce, dalla passione di Niko Romito, la cucina creativa del Reale.
Specialità: piccione, chiodi di garofano, senape e acqua.
Enoteca Pinchiorri – Firenze
Avvolti da un sontuoso palazzo fiorentino dell’800, i piatti di Enoteca Pinchiorri celebrano la grandiosità e la carta dei vini è conosciuta in tutto il mondo.
Specialità: carpaccio di cernia, maionese di baccalà, ravanelli, olio di peperone.
Enrico Bartolini al Mudec – Milano
Nessuno ha mai guadagnato così tante stelle Michelin in diverse parti d’Italia come Enrico Bartolini. E con il suo ristorante al Museo delle Culture di Milano e la sua cucina classica contemporanea ha raggiunto l’apice.
Specialità: bottoni di olio e lime, polpo arrosto e salsa al caciucco.
Osteria Francescana – Modena
Osteria Francescana è un ristorante pluri stellato e pluri premiato in tutto il mondo. Massimo Bottura rivisita in chiave creativa gli ingredienti della tradizione modenese, come parmigiano, aceto balsamico, tortellini e tagliatelle.
Specialità: cinque stagionature di parmigiano reggiano in differenti consistenze e temperature.
La Pergola – Roma
Arrivare a La Pergola di Heinz Beck è come atterrare sui tetti di Roma in punta di piedi. E mangiare qui è una coccola dal sapore mediterraneo.
Specialità: scappo su avocado con tapioca, lemongrass e lime.
Le Calandre – Rubano
Le Calandre non è solo un ristorante con tre Michelin gestito dai fratelli Alajimo (Massimiliano nel 2002 è il più giovane chef tri-stellato d’Europa), ma è anche il ristorante dove è approdato Chef Hiro appena arrivato in Italia. La filosofia? L’ingrediente è il protagonista.
Specialità: risotto zafferano e liquirizia (sempre rielaborato a seconda della stagione).
Dal Pescatore – Runate
Dal Pescatore, la tradizione viene celebrata ai massimi livelli con uno spunto creativo, perché “il cibo è un messaggio da trasmettere legato al territorio”.
Specialità: lasagnetta con reale di Aubrac (allevamento locale al pascolo) con timo ed erbette.
St. Hubertus – San Cassiano
Il St. Hubertus racchiude l’essenza più pura della montagna, con gusti intensi e sapori locali. E Norbert Niederkofler ci insegna tutti i suoi piatti innovativi ad Acadèmia.
Specialità: tartare di coregone.
Uliassi – Senigallia
Uliassi, gestito dai fratelli Catia e Mauro, propone una cucina legata al territorio marchigiano, ma elaborata con il massimo della tecnica, ma anche della tecnologia presente sul mercato. Tutto in un’ottica plastic free.
Specialità: spaghetti affumicati alle vongole.